Attilio Tesser, allenatore dell’U.S. Cremonese, è stato ospite della nostra ultima conviviale grazie a i soci Maurizio Calcinoni e Maurizio Ferraroni, insieme ai giocatori Simone Pesce e Samir Ujkani ed al direttore marketing Stefano Allevi.
Dapprima Mister Tesser, introdotto da Maurizio Calcinoni, ha ripercorso le tappe della sua carriera da giocatore, culminata in serie A con le maglie di Udinese e Napoli, e proseguita da allenatore sulle panchine di Cagliari, Novara ed Ascoli.
A Cremona da luglio del 2016, Tesser ha confermato di avere trovato un ambiente straordinario grazie alla società, al Cav. Arvedi ed a tutti i tifosi.
L’allenatore, di origine trevigiana, ha ricordato infatti: “per me è una grande soddisfazione vedere lo stadio sempre pieno, con tanta gente. Quest’anno si vede una passione particolare che responsabilizza tutti ancora di più. La cosa più importante che cerco di trasmettere alla squadra è il rispetto per la maglia che indossano, che non è fine a se stesso ma equivale al rispetto della comunità che è rappresentata da quella maglia”.
Tante le domande ad Attilio Tesser, alle quali l’ospite non si è sottratto:
dal rapporto nello sport che esiste tra spettacolo e risultato, al periodo particolare che la Cremonese sta oggi attraversando: “ per sette mesi la squadra si è espressa su ottimi livelli, anche oltre ogni più rosea aspettativa, occupando anche la quarta posizione in classifica. Sicuramente in questo momento stiamo attraversando un momento di difficoltà, probabilmente psicologico, che faremo di tutto per superare e per concludere brillantemente la stagione”.
Anche Simone Pesce, leader in campo della squadra attuale e di quella che l’anno scorso ha conquistato la serie B, ha ricordato come è intenzione di tutti dare il massimo per un ottimo finale di stagione.
Infine Samir Ujkani, da quest’anno portiere grigiorosso, ha raccontato la sua storia sportiva e personale: nato in Kosovo e cresciuto in Belgio, ha fatto parte della nazionale di calcio albanese, prima di aver coronato il suo sogno, ovvero vestire la maglia della neonata nazionale Kosovara. “Sentire l’inno del Kosovo è stata una grandissima emozione, da lacrime agli occhi”. La serata si è conclusa con l’incitamento e l’augurio di tutti i presenti per un grande finale si stagione.