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Don Bruno Bignami – Il Progetto Policoro

La serata Rotary di giovedì 6 dicembre ha visto come relatore don Bruno Bignami, prete Cremonese, già collaboratore parrocchiale a Sant’Agostino e parroco di Picenengo, attualmente in servizio a Roma, presso la Conferenza Episcopale Italiana – C.E.I. -, come Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e del Lavoro e come responsabile dell’Uffico per la Pastorale del Mare, oltre ad essere docente di Teologia morale all’Istituto Teologico dei seminari di Crema – Cremona – Lodi – Vigevano.

Il tema dell’intervento -“Giovani e lavoro: una comunità che genera” – metteva al centro il “Progetto Policoro” della CEI, dedicato alla preparazione di giovani che sappiano poi dedicarsi operativamente alla formazione di altri giovani per aprire attività cooperativistiche, nonché imprese soprattutto artigianali. In altre parole – spiegava don Bruno – la funzione del Progetto Policoro si rifà all’antico motto: “A chi è nel bisogno non accontentarti di dare il pesce, ma insegnagli a pescare”.

E per sottolineare l’importanza del lavoro, ricordava le parole di Papa Francesco: “Quando non si lavora o si lavora male, quando si lavora poco o si lavora troppo, è la democrazia che entra in crisi, è tutto il patto sociale”. 

E aggiungeva don Bruno: il tema del lavoro è legato alla qualità della democrazia. Un conto è ammucchire mattoni  e un altro conto è costruire cattedrali. Occorre appassionare la gente a costruire qualcosa di bello. Ed è questo che intende fare il progetto “Policoro”, a cui aderiscono molte diocesi italiane, per insegnare a leggere il territorio e a lavorare per migliorarlo.

E rifacendosi all’insegnamento di Simon Weil che indicava “il lavoro come atto d’amore”, sottolineava il fenomeno attuale degli “sdraiati”, giovani che non hanno più voglia di investire se stessi nella vita.

Il progetto “Policoro” intende portare l’attenzione su questa categoria di persone, mettendo accanto a loro chi li sappia accompagnare; con la consapevolezza del reciproco rapporto tra lavoro e comunità: il lavoro genera comunità e la comunità, a sua volta, genera lavoro. Oggi si fatica a comprendere che è la comunità che genera lavoro. Oggi occorrrono persone che generano progetti, senza mai dimenticare che è poi necessario lavorare insieme come comunità.

E rifacendosi all’antico insegnamento di San Benedetto, “Ora et labora”, da completare poi in “Ora, lege et labora” (“Prega, studia e lavora”), don Bruno indicava il dovere del considerare il lavoro come il “prendersi cura” degli uomini e della comunità.

Concludeva, don Bruno, ricordando che oggi il “Progetto Policoro” è attivo in centotrentotto diocesi italiane, in ognuna delle quali si forma una équipe, cui partecipano giovani, insieme alla Caritas e al settore diocesano del lavoro. Questa équipe porta il tema lavoro sul territorio scegliendo giovani che per tre anni approfondiscono le potenzialità e i bisogni del territorio, formando competenze per fare discernimento sulla realtà locale e sui suoi bisogni. 

A partire da questo, ci sono associazioni di categoria che fanno riferimento alla dottrina sociale della Chiesa; inoltre anche giovani che si mettono a disposizione per aiutare altri giovani a fare discernimento, aiutandoli a prendere in mano la propria vita. 

Questo Progetto Policoro funziona nella misura in cui le persone che partecipano alle équipe diocesane sanno lavorare insieme e accompagnare i giovani. 

Don Bignami concludeva il suo dire domandando: La Chiesa cosa c’entra in questo? E rispondeva: La Chiesa intende creare un tessuto comunitario capace di creare nei giovani la responsabilità della vita. 

In conclusione sottolineava come, grazie al Progetto Policoro si lavora anche alla nascita di imprese di mocrocredito; con l’aggiunta: è stato accertato che il microcredito di Policoro è quello che sa dare migliori frutti.  

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