L’argomento della conviviale del 30.4, in interclub con il Rotary Monteverdi, ha riguardato il web e, in particolare un aspetto che tocca soprattutto gli adolescenti: “Web stupidity” tra i nativi digitali: il rischio di usare la tecnologia senza conoscerla.
Il relatore, introdotto dalla Presidente del Rotary Cremona Po Carmen Rauso e presentato da Fausto Ghisolfi, Presidente del Rotary Monteverdi, è stato il dott. Massimo Ruggeri, Sociologo, Vice presidente e Responsabile dell’Area Prevenzione e politiche giovanili della Cooperativa sociale Onlus Il Calabrone. Viene messa immediatamente in evidenza come la rete, attiva dal 1981, abbia in pochissimi anni cambiato completamente il mondo.
Fino ad allora, infatti i telefoni erano apparecchi, prevalentemente fissi, con i quali, per comporre un numero, bisognava girare una rotella, esistevano cabine telefoniche presso le quali ci si recava con i gettoni per comunicare, ad esempio in caso di lontananza da casa, con amici e parenti.
Oggi pressoché tutti possiedono uno smartphone con il quale vengono fatte un sacco di cose e anche…si telefona.
Internet è un fenomeno che si è sviluppato in maniera esponenziale e ha cambiato il modo di capire il mondo; nessun altro fenomeno nella storia dell’umanità si è diffuso in maniera così veloce.
La tecnologia oggi a disposizione è molto semplice, immediata, non mediata, smart.
Una metafora che fa capire la portata del cambiamento: nelle nostre città erano prevalentemente presenti i semafori che oggi sono stati sostituiti dalle rotonde. I semafori in questo caso rappresentano l’autorità: se è verde si passa, se è rosso ci si ferma; nelle rotonde è il singolo individuo che decide se fermarsi o passare e quando.
Quali sono i confini del virtuale:
Haters: sono utenti che nascosti sotto i nickname più improbabili avvelenano le discussioni con i loro commenti improntati a un odio violento e immotivato, con un atteggiamento costante di disprezzo e provocazione, che inquina le discussioni on line.
Fake news: notizie false che sempre più spesso vengono diffuse e che non c’è modo di fermare. Si vive infatti in un eterno presente e se si perde tempo a verificare la notizia si è già in ritardo.
Sempre connessi: perdendo con ciò quanto succede intorno; non si spegne il cellulare neanche di notte. Il cellulare spento può creare in alcuni soggetti “crisi d’ansia” per perdere il mondo di possibilità che internet offre.
Queste nuove tecnologie hanno creato una diversa concezione dello spazio e del tempo: ora è possibile parlare e vedere in tempo reale dall’altra parte del mondo e ciò porta a difficoltà a capire le distanze.
Una cosa fondamentale da evidenziare, capire e far capire è che quanto viene messo in rete rimane in rete, diventa di proprietà del social network, diventa pubblico e non può più essere eliminato.
La identità digitale di ciascun utente di social network rappresenta la reputazione di ciascuno resa nota attraverso internet, si parla infatti di web reputation.
A questo proposito è paradossale che, ad esempio per la ricerca di personale le azienda, prima ancora di valutare le competenze del candidato vadano a verificare il loro “profilo” social.
Da ultimo un accenno al cyberbullimo, fenomeno in questo periodo particolarmente enfatizzato per episodi verificatisi soprattutto fra compagni di scuola. In rete si ha una maggiore possibilità di anonimato.
L’argomento ha interessato molto, le domande dei soci sono state numerose, in particolare riferimento a dove ci porterà l’evoluzione della ecnologia fra 20-30-40 anni.