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Paola Mosa, le novità del sistema socio sanitario

La dott.ssa Paola Mosa, Direttore Socio Sanitario della Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Cremona, è stata l’ospite della conviviale del 17 novembre dal tema “l’evoluzione del sistema sociosanitario lombardo”.

La dott.ssa Mosa, vanta un importante curriculum in campo socio sanitario avendo svolto la propria attività professionale nelle aziende socio sanitarie che via via si sono susseguite sul territorio cremonese, a seguito delle riforme sanitarie nazionali e regionali (USSL 51, USSL 23, ASL e ora ASST) ricoprendo ruoli diimg_0526a responsabilità sempre più impegnative, da ultimi il Direttore Sociale della ex ASL di Cremona sino al 31.12.2015 e dall’1.1.2016 il Direttore Socio Sanitario della nuova Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Cremona. Dopo la presentazione da parte della Presidente Carmen Rauso, la dott.ssa Mosa ha iniziato ad illustrare i cambiamenti istituzionali previsti dalla Legge Regionale 23 dell’11.8.2015 che ha modificato l’assetto delle aziende sanitarie in Lombardia con la costituzione dall’1.1.2016 delle Aziende Socio Sanitarie territoriali, che hanno sostituito le Aziende Ospedaliere e le Agenzie di Tutela della Salute che hanno sostituito le Aziende Sanitarie Locali.

In particolare:

  • le nuove Aziende Socio Sanitarie Territoriali sono articolate in polo ospedaliero e rete territoriale, nella logica della integrazione fra i due settori per assicurare ai pazienti la continuità delle cure fra ospedale e
    territorio.
  • Le nuove Agenzie di Tutela della Salute hanno, fra l’altro, compiti di negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie dalle strutture accreditate, governo e promozione dei programmi di educazione alla
    salute, prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione.

La Direzione Strategica delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali è composta dal Direttore Generale, dal Direttore Amministrativo, dal Direttore Sanitario e dal Direttore Socio Sanitario, ruolo che la dott.ssa Mosa ricopre e sui cui compiti si è soffermata, mettendo in evidenza l’importanza della corretta erogazione delle prestazioni territoriali a tutela della salute dei pazienti fragili e cronici, delle donne, dei bambini e delle loro famiglie, e della presa in carico della persona per garantire la continuità dell’assistenza nel percorso ospedale-territorio nel rispetto dei principi di equità, di appropriatezza e di facilità di accesso. L’Ospedale deve essere sempre più dedicato alla risoluzione della fase acuta della malattia. Successivamente la persona deve essere “presa in carico” dalla Rete Territoriale dei Servizi attraverso un percorso coordinato ed integrato tra attività sanitarie, sociosanitarie e sociali di competenza queste ultime delle autonomie locali.
L’organizzazione recentemente deliberata dall’ASST di Cremona prevede che la Rete Territoriale sia articolata in:

  • Rete Integrata di continuità clinico-assistenziale (R.I.C.C.A.) che si occupa della gestione della cronicità;
  • Rete Integrata Materno Infantile (R.I.M.I.) a ci fanno capo i Consultori;
  • Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze (D.S.M.D.) che comprende quindi tutta l’attività di Psichiatria (U.O. di Psichiatria ospedaliere, CPS, Comunità Psichiatriche, Neuropsichiatria Infantile) nonché il Servizio Dipendenze e il Servizio di Psicologia Clinica.

Fa capo alla Direzione Socio Sanitaria anche il Servizio Sociale Aziendale, dove svolge la propria attività la Presidente Carmen Rauso. Una delle importanti funzioni di questo Servizio è quella di facilitare
l’integrazione di interventi clinici/terapeutici attraverso la valorizzazione del ruolo delle risorse familiari e delle risorse territoriali nella predisposizione di progetti di intervento rivolti ai singoli o ai gruppi (es.
Assistenza Domiciliare Integrata) Il Servizio Sociale Aziendale collabora nella realizzazione dei percorsi di continuità assistenziale ospedaleterritorio nell’ambito dei progetti di ammissione/dimissione ad es. in
strutture di riabilitazione o in RSA, con il compito fondamentale di collegarsi al servizio sociale dei Comuni che effettuano la valutazione integrata dei bisogni delle famiglie.

Da ultimo la dott.ss Mosa illustra il progetto Youngle Context che è uno dei service del nostro Rotary per l’anno in corso.
Data la evidente difficoltà dei giovani ad approcciarsi ai vari servizi sanitari offerti, il progetto si pone l’obiettivo di ridurre/cancellare tale distanza attraverso la formazione di un gruppo di giovani che possano  poi a loro volta formare altri giovani in modo che, “fra pari” si riesca ad intercettare i bisogni dei giovani anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie: es. councelling on line, skype, chat per dare messaggi in materia di salute ecc.

Al termine della relazione si apre un interessante dibattito centrato soprattutto sulla complessità del modello di integrazione presentato e sulla valutazione dell’efficacia dei percorsi individuati che si conclude con la risposta della dott.ssa Mosa che evidenzia come, trattandosi di un percorso appena iniziato, non sia ancora possibile effettuare alcuna valutazione qualitativa di efficacia in proposito.

 

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