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Parlare con i Giovani e non dei Giovani

Parlare con i giovani e non dei giovani è diventato uno slogan e non solo il nome del service, portato avanti con convincente determinazione da Renzo De Marchi con l’indispensabile supporto organizzativo di Amedeo Viciguerra, Carlo Vittori e Piermario Lucchini. I numeri – snocciolati con la perentorietà dell’indiscutibile potenza della matematica da De Marchi – parlano chiaro: 64 rotariani coinvolti, 453 studenti che si sono sottoposti ai colloqui, alcuni di loro anche a più colloqui. I Rotary del Distretto 2050 hanno unito le forze nel segno di un dialogo concreto con i più giovani. Nella restituzione dell’esito del service, tenutosi al Torriani il 30 marzo e 6 aprile, erano presenti i presidenti dei diversi club coinvolti: Ugo Nichetti, futuro governatore, Paola Murador, assistente del governatore, Eugenio Marchesi del Cremona Monteverdi, Ferruccio Giovetti del Rotary di Soresina, Enzo Montini del club di Soncino Orzinuovi, Giovanni Zeni di Nuove Frontiere. A fare gli onori di casa è stato il presidente Giorgio Giambiasi. Determinante è stato – sottolineato con forza da De Marchi – il coinvolgimento delle scuole, grazie ai presidi. In primis del Torriani che da cinque anni fa da base logistica, grazie alla collaborazione attiva della dirigente Roberta Mozzi e del professor Emilio Zucchetti per ciò che rappresenta la logistica. Insieme al Torriani, protagonisti sono stati gli studenti di Stanga col la presenza della preside Maria Grazia Nolli ed Eugenio Foglia; il liceo Aselli, rappresentato da Daniela Nolli; Mara Fornaroli e Rossella Frigeri in rappresentanza dell’Istituto Ghisleri/Beltra-
mi/Vacchelli; il liceo Manin con la preside Mirelva Mondini e Paola Tomasoni; e il liceo Vida con la dirigente Roberta Balzarini e Vincenza Pisacane. I dirigenti scolastici hanno con forza ribadito il gradimento dell’iniziativa e raccontato di aver raccolto dai ragazzi feed back più che positivi sia in contesti di istruzione tecnica come Torriani, Stanga e Ghisleri che nell’ambito liceale, dove apparentemente la questione legata al colloquio lavorativo è posticipata a dopo l’università. Questo confronto diretto con il mondo dei professionisti e gli studenti è stato letto dai presidi con interesse, condivisione e piena adesione a un service complesso, ma di sicura efficacia. La voce dei protagonisti ha confermato le impressioni di esaminatori rotariani e docenti. Alla conviviale hanno infatti preso parte una buona rappresentanza degli studenti fra cui Roberto Soldi e Carmine Testa del Torriani, Chiara Cavalli e Giovanni Tomaselli dello Stanga, Alessia Annunziata e scontato. Non sono mancate sollecitazioni a innovare e magari cercare di mettere in contatto professionisti in linea con l’indirizzo di studi dei ragazzi, un modo, anche, per fare incontrare effettivamente domanda e offerta. Un incontro – ha testimoniato Giorgio Giambiasi – che può diventare proficuo e trasformare la simulazione in una vera occasione di carattere professionale. Infatti il presidente del Rotary Cremona Po ha messo in evidenza come in azienda abbia assunto un ragazzo che aveva partecipato ai colloqui di Parlare con i giovani e non dei giovani. A testimoniare il gradimento dei ragazzi nei confronti di questi sono i dati del questionario di soddisfazione da parte degli studenti rispetto al colloquio e al loro esaminatori con un apprezzamento pari all’87,37 per cento, assommando il giudizio buono e ottimo e prendendo in esame aspetti come comunicazione, capacità relazionali, consapevolezza di sé, autocontrollo e conoscenze tecniche. Soddisfatti i ragazzi, ma anche i rotariani coinvolti, dal prossimo governatore Nichetti che ha sottolineato come in cinque colloqui abbia incontrato ragazzi motivati e preparati, così Enzo Montini e Mario Nolli. Vittorio Baratta e Flavio Spotti dell’Aselli, Katia Reghenzi e Carlo Dernini del Ghisleri, Daria Molinari e Davide
Ferrari del Manin, Gherardo Siliprandi e Daniele Feraboli del Vida. Molti degli studenti presenti hanno raccontato di aver sostenuto più colloqui e aver apprezzato la diversità dell’approccio ed anche quella ‘severità’ che aiuta a mettersi sull’attenti e a non dare nulla per so in evidenza la diversità dei ragazzi incontrati, dalla studentessa interessata alla comunicazione, dal ‘topo di biblioteca’ dedito alla fisica, al ragazzo pronto ad entrare nell’officina meccanica del padre, tre vocazioni, tre propensioni, tutte mosse da passione autentica e de-terminata. Ad intervenire anche Giorgio Rizzoli, Ernesto Cabrini e il lionista Roberto Serventi. Dai commenti degli esaminatori è comunque fuoriuscito un comune senso di pienezza, ammirazione per un gruppo di ragazzi che si sono dimostrati entusiasti, pronti a mettersi in gioco e a far tesoro dell’esperienza fatta. Bilancio più che positivo, dunque, per un service che sa far incontrare le generazioni e incoraggiare il futuro professionale e consapevole dei nostri ragazzi.

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