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Presentazione e degustazione Champagne

L’argomento della conviviale di giovedì 5 ottobre“Presentazione e degustazione di Champagne” ha particolarmente incontrato il favore dei soci che hanno partecipato numerosi, anche con ospiti accompagnatori.

Il relatore Stefano Caliendo è stato presentato dal Presidente Valter Galbignani prima della cena durante la quale sono stati degustati champagne di tre maison storiche: Deutz, Lanson e Taittinger.

Al termine della cena il relatore ha esordito sottolineando come lo champagne, il vino francese più famoso al mondo, identifichi immediatamente la convivialità e rappresenti sempre una occasione di incontro. La regione viticola Champagne si trova a circa 150 chilometri a nord-est di Parigi, al limite nord in cui è possibile la coltura della vite. La zona di produzione si suddivide in più regioni: Montagne de Reims, Vallée de la Marne , Côte des Blancs, Côte de Sezanne, le regioni di Bar- Sur-Aube e di Bar-Sur-Seine nel dipartimento dell’Aube.

I vitigni autorizzati per la produzione dello Champagne sono tre: lo Chardonnay, uva bianca, il Pinot Nero e il Pinot Meunier, uve nere. Tranne che per gli champagne millesimati, prodotti con uve di una sola vendemmia, lo champagne è il frutto dell’assemblaggio di uve diverse fra loro e provenienti da più vendemmie. L’assemblaggio ha luogo nella primavera successiva alla vendemmia, quando si procede alla messa in bottiglia ed il prodotto dell’ultima annata, che può essere formato da uve diverse, viene unito con una porzione di vini di annate precedenti; in questa fase avviene inoltre l’inserimento dei lieviti (liquer de tirage) che, assorbendo gli zuccheri, liberano anidride carbonica creando le caratteristiche bollicine.

Da qui inizia la maturazione dello champagne che starà sui lieviti per non meno di 15 mesi per gli champagne senza annata ed almeno 36 mesi per gli champagne millesimati. L’invecchiamento vero e proprio inizia con il dégorgement, ossia con l’operazione di espulsione dei residui dei lieviti. Poiché in questa fase una piccola quantità di prodotto viene persa, si procede al rabbocco inserendo nella bottiglia o lo stesso vino base oppure la liqueur de dosage, che potrà essere più o meno zuccherata e ciò determina il fatto che il prodotto finale sia più o meno secco.

Annualmente vengono prodotti circa 307/308 milioni di bottiglie. I maggiori paesi importatori sono l’Inghilterra, la Germania e l’Italia. Vi sono oggi circa 6.000 maisons che producono 6.000 marchi. Ogni Azienda sviluppa diversi segmenti di prodotto dal base al top di gamma che hanno caratteristiche diverse e conseguentemente prezzi diversi. Il maggior gruppo industriale è l’LVMH che produce Moet Chandon, Veuve Cliquot, Ruinard, Krug, Dom Dom Perignon, complessivamente 60 milioni di bottiglie, circa il 20% della produzione totale.

 

Stefano Caliendo ha mostrato le diverse dimensioni delle bottiglie di champagne che sono commercializzate, facendo presente che per dimensioni maggiori al Magnum (litri 1,5) lo champagne non viene prodotto direttamente in bottiglia ma viene travasato nella stessa al momento della commercializzazione, con la possibilità di modifica delle caratteristiche del prodotto.

Anche il bicchiere in cui si beve lo champagne ha la sua importanza. Nel tempo si è passati dall’utilizzo di coppe a base ampia per uno champagne dal gusto più amabile agli attuali flut per degustare un prodotto più secco. Numerose le domande al relatore in una atmosfera di allegra convivialità, apprezzate le risposte e apprezzati anche gli interventi dei soci Carlo Vittori e Michele Ferrari, particolari conoscitori della materia. Molto gradito l’omaggio offerto a fine serata.

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