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Vittoriano Zanolli. La Provincia di Cremona.

Ospite relatore della serata è stato l’amico Vittoriano Zanolli, direttore del quotidiano La Provincia di Cremona, che 2016 ha celebrato il settantesimo anniversario dalla ripresa delle pubblicazioni, avvenuta nel secondo dopoguerra.
Il direttore ha riassunto le tappe principali della storia del giornale, dalle origini del Corriere Cremonese, bisettimanale, sino alla successiva trasformazione in quotidiano nel 1883.
Nel 1923 la chiusura.
Da quell’anno e fino alla caduta della Repubblica Sociale Italiana l’unico quotidiano presente sul territorio fu “Cremona Nuova” diretto da Roberto Farinacci.
L’8 Luglio 1946, nello studio del notaio Libero Manfredi, Guido Grassi, Gianni Zucchi, Palmiro Chiodelli, Bruno Barbieri, Luigi Gobbi e Salvatore Vitale costituirono la Società Edititrice Cremonese, espressione della borghesia imprenditoriale ancora oggi proprietaria de La Provincia.
In quegli anni si avvertiva l’esigenza di fornire informazione che privilegiasse le notizie locali e questa è ancora l’impostazione e del giornale oggi.
Vittoriano Zanolli ha parlato di crisi generale e più in specifico di quella dell’editoria, esplosa nel 2008.
Questa non ha risparmiato la Società Editrice Cremonese, ma è stata brillantemente superata attraverso una fase di ristrutturazione che ha coinvolto investimenti sul prodotto cartaceo e sul web. Dal 2016 il giornale viene stampato nel centro CSQ (Centro Stampa Quotidiani) di Erbusco, società leader nel settore.
La Provincia guarda con fiducia al futuro. Gli investimenti, anche quelli sul web, danno risultati incoraggianti, con la crescita delle vendite di abbonamenti e di copie online.

Marco Aschedamini, responsabile di PubliA, ha invece illustrato gli aspetti finanziari e di raccolta pubblicitaria sui quali si fonda il quotidiano.
Secondo Aschedamini, gli investimenti pubblicitari vivono un periodo di transizione, che finirà con la netta divisione tra pubblicità tradizionale e digitale.
TV, carta e radio stanno tornando i veicoli più importanti poiché rivolti ad un target dai 35 anni in su e con il più alto potere di acquisto. La pubblicità digitale invece si trasferirà dai siti internet alle piattaforme digitali rivolte a chi cerca informazione veloce.

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